Molto
tempo fa, nella piccola valle, tutto succedeva preciso come un orologio: il
sole si alzava presto la mattina, sempre splendente, dopo, il vento soffiava e,
con l’aiuto del sole, sciaquava le gocce di acqua che la pioggia della notte, a
volte la nebbia, lasciava sull’erba, sui fiori e sulle foglie degli alberi.
I
contadini, già svegliati prima di alzarsi il sole, lavoravano fino a
mezzogiorno, si fermavano un po’ e guardavano il cielo e le montagne in torno a
loro. Si chiedevano, già con angoscia già con desiderio, che cosa succederebbe
la sera: pioverà? Nevicherà? Rimarrà il cielo come durante mattina?
Soltanto
le nuvole sapevano la verità. C’erano due gruppi: Nuvole Nere e Nuvole Bianche.
Dalle Nuvole Nere scendeva la pioggia, dalle Nuvole Bianche cadeva la neve. In inverno
c’erano esclusivamente Nuvole Bianche. La valle compariva al mattino bianca e
bella. In primavera c’erano unicamente Nuvole Nere, ed allora la pioggia cadeva
pian pianino sulla valle. In autunno a volte c’era il sole, a volte c’erano le
Nuvole Nere e le ombre erano meno lunghe che durante l’estate. In questa ultima
stagione Nuvole Nere e Nuvole Bianche ritornavano a casa sua, da dietro le
montagne. Allora il sole, durante tre mesi, era il dono assoluto del cielo e le
uniche tracce di tutta l’acqua caduta da nove mesi fa erano l’erba con una
altezza mai vista, i fiori di colori scintillanti e gli alberi grandi come
chiese.
Succedeva
così ogni anno. Tutti erano felici.
Ma, una
volta, una piccola Nuvola Bianca, che non capiva perché le Nuvole Nere avevano
più giorni di gioco che le Nuvole Bianche, è fuggita dal suo gregge e, mentre
le Nuvole Nere stavanno lavorando e lasciando cadere la pioggia sulla valle, si
è introdotto tra le Nuvole Nere senza che loro si rendano conto e, allo stesso
modo delle sue sorelle maggiori, ha cominciato a liberare la neve che era in
sè.
“Cosa
succede?” –dicevano le Nuvole Nere guardando stupiti quei fiocchi di neve
scendendo tra le sue gocce d’acqua. La nuvola bianca era veramente piccolina e
si era nascosta dietro la più grande nuvola nera. Ma, una nuvola nera di simile
dimensione, che giocava volando tra le altre nuvole nere, si l’ha incontrata e
ha cominciato a urlare.
“Qui,
venite qui, c’e un intruso!”
Le Nuvole
Nere si riunirono in torno alla piccola nuvola bianca e cominciarono a
gridarle. Lei ha iniziato, un’altra volta, a liberare più fiocchi di neve
perchè aveva molta paura.
Le Nuvole
Bianche si renderono conto: la più piccolina fra loro non c’era. Attravesarono
le montagne e volarono rapidamente fino alle Nuvole Nere che seguivano a gritare.
La più vecchia tra loro si è messa davanti la piccolina Nuvola Bianca. Tutto è
rimasto in silenzio. Durante un po’ le due nuvole parlano e dopo pocchi minuti
la più vecchia ha detto:
“Sentite!
Ha già capito perché noi giochiamo meno tempo che voi. Questo non significa che
siamo meno importanti se non diverse, e ogni cosa, persona, animale, anche le
nuvole, hanno una funzione, un lavoro preciso, che devono fare nel tempo
adatto”.
La piccola
Nuvola Bianca è tornata con le sue sorelle ed è rimasta dietro le montagne fino al inverno prossimo.
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