domingo, 6 de septiembre de 2020

LA LUNGA OMBRA DI UN SOGNO di Roberta Mezzabarba - RECENSIONE


Questa è la storia particolare di una donna molto speciale: Greta.

Greta è una giovane donna, sui trent’anni, che abita in un piccolo paese sulle sponde del Lago di Bolsena, lavora nell’ufficio di un notaio e non è tanto felice come avrebbe desiderato. C’è qualcosa nel suo passato che non la lascia in pace, che la perseguita e la avvolge. Mentre si reca per lavoro sull’isola Bisentina, perla del Lago di Bolsena, conosce un ragazzo, un marinaio. Sembra che tra loro possa nascere qualcosa di bello, ma Greta è bloccata da un segreto che non ha condiviso mai con nessuno.

Questo segreto, questo sgomento che non la lascia svolgere come persona e come donna ha la sua origine sull’isola dov’è nata: la Sicilia.

Così la giovane donna decide di ritornare alle sue radici.

È un percorso fisico ma anche dell’anima perché deve capire, deve perdonare e perdonarsi affinché la sua vita abbia un senso, affinché possa svilupparsi in tutta la sua bellezza.

I rapporti con sua nonna e con i coloni che abitano a Ponte Agro, una tenuta dove si coltivano limoni e che lei ha ereditato da sua madre, non sono affatto facili ma Greta se la caverà benissimo. Si alzerà sui pregiudizi di tutti, sul come deve essere l’atteggiamento di una donna per bene.

Lei ha uno scopo che non deve dimenticare: capire se stessa e lottare per la sua felicità, dimenticare la ragazza che era scappata dalla Sicilia e diventare la donna che vuole essere. Una donna autonoma, forte, che sa ciò che vuole e come raggiungerlo.

Greta si ribella contro il ruolo della donna siciliana pacata, intimorita dagli uomini, senza personalità, senza il diritto a esprimere il proprio parere. Greta non vuole essere una donna usata dagli uomini e abusata dalle sue uguali.

Lei diverrà una di quelle donne che cadono e si alzano e ricadono un’altra volta ma che, finalmente, trovano il loro posto nel mondo, diventando finalmente una donna libera.