martes, 12 de diciembre de 2023

TRAPPOLA MORALE di Roberta Bobbi - RECENSIONE

 
Loredana è una cartomante online cinquantenne, Elena fa la sorvegliante in un supermercato, di sera, prima era un poliziotto; Monica, è una ragazza di una famiglia benestante, che sparisce dopo essere stata coinvolta in un incidente stradale. 
Trappola morale racconta la storia di queste tre donne. Ognuna con un origine diverso che hanno dovuto cambiare vita e non sono affatto contente. 
Tutte e tre lottano per dare un giro a una maniera di vivere che le porta alla disperazione, la volgarità, la malattia. Nel loro percorso trovano delle persone che le vogliono aiutare, una donna e due uomini, ma…
Qui mi fermo, non voglio scrivere di più. E questo MA quello che fa che il libro di Roberta Bobbi diventi credibile, quasi come si raccontasse tre storie di vita reali. Può darsi che il lettore si riconosca nei personaggi che Roberta Bobbi descrive in maniera certosina oppure che veda, sia in Loredana sia nelle altre due donne, un’amica, una zia, una conoscente perché, anche se a volte il libro può strappare un sorriso, è della vita di quello che si parla. 
E anche delle opportunità che la vita offre e di saperne approfitare per andare avanti senza paura. Ma non tutti riescono a capire come si fa, come uscire del cerchio viziato che, una volta e un’altra volta, impedisce che le persone possano liberarsi delle sue paure e della comodità di una vita che non è facile. Quando ci abituiamo a una maniera de vedere la vita e anche sapiamo che essa è la maniera sbagliata di agire, uscire di questo cerchio viziato risulta stancante, anche se sapiamo che dobbiamo farlo, ma non ci riusciamo. 
Trappola morale è un libro realistico e surrealistico allo stesso tempo. Succedono delle cose banali ma anche straordinarie, che sono proprio le opportunità che hanno le protagoniste per prendere le distanze dalla sua banalità e diventare un’altra persona. Ma queste donne hanno un carico sulle loro spalle che non lascia che possano svolgere la loro potenzialità, un carico molto pesante, come un macigno sulla schiena che non lascia che gli occhi guardino a un altro posto che non sia verso il basso. 
Roberta Bobbi ha scritto un libro bellissimo, sì, ma anche divertente, ironico, un po’ amaro a volte; un libro che forse, all’inizio dà un po’ di pigrizia leggerlo però, man mano che si svoltano le pagine si gode come se fosse un gustoso gelato: prima, si dubita se prenderlo oppure no, poi si assaggia un po’, e ancora un po’ e poi si mangia in fretta e si gode del retrogusto che lascia nella bocca.

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