Loredana è una cartomante online cinquantenne, Elena fa la
sorvegliante in un supermercato, di sera, prima era un poliziotto;
Monica, è una ragazza di una famiglia benestante, che sparisce dopo
essere stata coinvolta in un incidente stradale.
Trappola morale racconta la
storia di queste tre donne. Ognuna con un origine diverso che hanno
dovuto cambiare vita e non sono affatto contente.
Tutte e tre lottano per dare un
giro a una maniera di vivere che le porta alla disperazione, la
volgarità, la malattia. Nel loro percorso trovano delle persone che
le vogliono aiutare, una donna e due uomini, ma…
Qui mi fermo, non voglio scrivere
di più. E questo MA quello che fa che il libro di Roberta Bobbi
diventi credibile, quasi come si raccontasse tre storie di vita
reali. Può darsi che il lettore si riconosca nei personaggi che
Roberta Bobbi descrive in maniera certosina oppure che veda, sia in
Loredana sia nelle altre due donne, un’amica, una zia, una
conoscente perché, anche se a volte il libro può strappare un
sorriso, è della vita di quello che si parla.
E anche delle opportunità che la
vita offre e di saperne approfitare per andare avanti senza paura. Ma
non tutti riescono a capire come si fa, come uscire del cerchio
viziato che, una volta e un’altra volta, impedisce che le persone
possano liberarsi delle sue paure e della comodità di una vita che
non è facile. Quando ci abituiamo a una maniera de vedere la vita e
anche sapiamo che essa è la maniera sbagliata di agire, uscire di
questo cerchio viziato risulta stancante, anche se sapiamo che
dobbiamo farlo, ma non ci riusciamo.
Trappola morale è un libro
realistico e surrealistico allo stesso tempo. Succedono delle cose
banali ma anche straordinarie, che sono proprio le opportunità che
hanno le protagoniste per prendere le distanze dalla sua banalità e
diventare un’altra persona. Ma queste donne hanno un carico sulle
loro spalle che non lascia che possano svolgere la loro potenzialità,
un carico molto pesante, come un macigno sulla schiena che non lascia
che gli occhi guardino a un altro posto che non sia verso il basso.
Roberta Bobbi ha scritto un libro
bellissimo, sì, ma anche divertente, ironico, un po’ amaro a
volte; un libro che forse, all’inizio dà un po’ di pigrizia
leggerlo però, man mano che si svoltano le pagine si gode come se
fosse un gustoso gelato: prima, si dubita se prenderlo oppure no, poi
si assaggia un po’, e ancora un po’ e poi si mangia in fretta e
si gode del retrogusto che lascia nella bocca.
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