“Tutto per la fama” di Elisa Mura. Il
titolo e anche la copertina (a colori con una donna snella, elegante
che sembra osservare il mare) può confondere il lettore. “Va bene,
ci proverò a leggerlo”, ho pensato, “comunque è qui; vediamo se
riesce a sorprendermi”. L’ha fatto. Eccome! All’inizio sembra
un romanzo su due fratelli, che allo stesso tempo lo sono e non lo
sono: muore a entrambi la mamma adottiva e sono cresciuti da una zia
tutt’altro che simpatica. Inoltre, il ragazzo, Julius, è un po’
speciale.Ho cominciato a prendere appunti aspettando una lunga storia
(il libro ha 273 pagine) sulle avventure e sventure di questi due
ragazzi, Cora e Julius. Il punto di slancio è la promessa che Cora
fa a sua mamma, che sta per morire, di badare al fratellino.Da qui
alla fine del libro il romanzo prende una piega tutta diversa di
questo prologo così drammatico.
Questa volta, affinché non perdessi una
battuta interessante ho cominciato a mettere dei post-it in quelle
pagine che mi sembravano intriganti per un qualsiasi motivo. La prima
volta ho messo un messaggio che indicava il riassunto del prologo,
poi ho visto che, in ogni capitolo, parlava un personaggio diverso
(Cora, Rufus,…) e ho pensato che mi sarei persa se non avessi
riempito con queste piccoli quadranti gialli il libro. Va bene.
Andiamo al dunque.La struttura del libro è lineare, qualche
flashback, per capitoli successivi, salti di posti tra capitoli,
ritmo rapido fino a diventare pazzesco e caotico nelle scene della
rapina del banco.L’uso della prima persona permette che sia il
personaggio a esprimere i suoi desideri con tutta la forza che ha
dentro di sé. Non è una cosa che abbia immaginato la scrittrice, è
reale, giacché l’uso dell’IO immedesima il lettore nella storia.
È come se egli fosse un invitato del libro. Vedo Cora, cicciona con
in capelli ricci, che cammina, in un giorno afosato di estate facendo
fatica a correre per arrivare a una panchina del parco. E rido, non
di lei, ma con lei, delle sue limitazioni ma anche della sua
testardaggine.
Clovis, Rufus, Julius, Cora sono
personaggi reali. Ognuno ha la sua personalità ben definita.
Cora è piena d’ironia:
Mi definisco proprio una signorina
sfaticata, una che si costringe a riprendere fiato ogni tre minuti;
ho rischiato di scivolar sulla scalinata rossastra in discesa,
rimbalzando come una palla di calcio, e macchiarmi maglia e
pantaloni. Ancora più grave, ho temuto di rompermi l’osso del
collo, e quello mi serve ancora. (pag. 29)
Julius non si sa veramente cosa sia:
Le fattezze di questo esemplare di
studio psichiatrico sono rimaste più o meno similari dall’infanzia,
Julius nel fisico e in altezza, sia ben inteso. È comunque
esile come un giunco, possiede un volto altrettanto scarno nelle
guance, gli zigomi invisibile, ma la sua immutabilità sta
nell’incapacità d'imparare le diverse espressioni facciali: gioia,
dolore, rabbia. (pag. 46)
Anche se, attraverso le pagine del libro,
scopriremmo che è soltanto un uomo egoista. Nient’altro.
Rufus sembra un uomo normale, che ha un
lavoro normale, più o meno, a quale piace Cora. Un uomo che sa
quello che vuole e che lotta per raggiungerlo:
Il mio è certamente un mestiere
ingombrante e che non ci fa amare dall’opinione generale, ma
qualcuno deve pur occuparsene e non ne ho mai fatto una questione
personale, fino a quel giorno. (pag. 26)
Clovis, beh, questo è veramente un
personaggio carino e brutto, allo stesso tempo, un po’ pazzo,
accomodante, che prende la vita come viene, si può descrivere come
un ragazzone.
Si è liberato del casco e delle lenti
scure; mostra quel paio di occhi stretti, severi e dalle iridi color
azzurro opaco che ho sondato nel pub; la chioma rada e ingrigita
invece è buttata all’indietro in maniera disordinata. (pag.
40)
Ed è tra queste personaggi e altri che
fanno da comparsa ai principali che si svolge questo pazzo romanzo di
Elisa Mura, Tutto per la fama.
Un romanzo scritto con umorismo, molto
umorismo, tanto che ho ricordato, a volte, i romanzi di Woodhouse e
Tom Sharpe, due scrittori inglesi famosi per i loro romanzi acidi,
pieni di un umorismo e di personaggi pazzi ma molto umani.
Potrei scrivere di più sull’argomento,
su Clovis, Rufus e Cora, ma non voglio, e non lo faccio perché è un
libro che deve essere letto. Il lettore deve scoprire da solo se ho
ragione oppure se mi sono sbagliata di grosso. Ma ne sono certa di
non essermi sbagliata. Le risate aspettano ogni volta che si gira una
pagina e ogni situazione è più originale e pazza della precedente.
Non vi pentireti di immergervi in questa
lettura.
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