lunes, 12 de septiembre de 2022

LA CITTÀ DELL'ASSEDIO di Luca Buggio - RECENSIONE

 
La cittá dell’assedio è il secondo libro della trilogia di Luca Buggio sull’assedio a Torino nel XVIII secolo. Ritorniamo a incontrarci con Luigi, Laura, Gustìn e altri personaggi che abbiamo conosciuto nel primo libro, La città delle streghe. Adesso Torino è davvero in pericolo e, allo stesso tempo che le bombe caddono su essa e la Cittadella, una serie di efferati assassinati si espandono ovunque, famiglie intere spariscono senza lasciare traccia, come se non fossero mai esistite; l’Ordine del Drago, di cui abbiamo avuto delle notizie nel libro precedente, cerca il Potere e la Gloria, esseri sovraumani camminano tra gli uomini e donne della città, che non si rendono conto della sua esistencia.  Su e giù, nella superficie e nel sottosuolo della città di Torino, si svolge una battaglia a morte tra quelli che vogliono distruggerla e quelli che vogliono diffenderla. E nel bel mezzo di questa lotta Gustìn e Laura, e la famiglia della ragazza. 
Luca Buggio ha scritto un libro rotondo, nel senso che non fa una piega, con personaggi che crescono, si transformano, vanno avanti, sia fisicamente sia mentalmente. Per scrivere un romanzo storico vero bisogna documentarsi, leggere un sacco di libri prima di cominciare anche con la prima stesura del romanzo, questo si vede proprio in questo libro e anche nel primo e nell’ultimo di questa trilogia. L’immane lavoro di documentazione di Luca Buggio fa sì che possiamo vedere proprio la città distrutta o quasi distrutta, che possiamo afferrare in maniera perfetta ogni vicolo, ogni piazza e ogni abitazione. 
Ma, come al solito, la vita segue e Luca Buggio con poche parole riesce a descrivere questo ambiente di falsa tranquillità: 

Nell’aria risuonavano le voci dei torinesi, spezzate ogni tanto dagli echi delle cannonate. Le massaie appendevano i panni ai balconi e alle finestre, i garzoni percorrevano le strade con i sacchi sulle spalle, i bambini giocavano alla guerra” (pagina 97).   

Lo sacro e lo profano, la realtà e il mondo degli spiriti, della superstizione, permea ogni pagina del libro in maniera egregia e riesce a fare che il lettore si senta parte di questo mondo che è esistito realmente e che è anche prodotto della mente dell’autore e anche della psiche collettiva dei torinesi. Come dice Rosina nella pagina 123:  

I Santi sono in mezzo a noi. In ogni momento, anche adesso, combattono le forze del Maligno per proteggerci”.  

Ma questa è un’altra storia.

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