jueves, 15 de diciembre de 2022

LA DONNA ZERO di Elisa Averna - Booktrailer

 

Nel 2060, la pace governa il mondo costituito da stati federati. La concentrazione governativa è sui nuovi armamenti spaziali per colonizzare Marte. La comunicazione verbale è in disuso a favore dell’utilizzo del microchip per la lettura del pensiero. Le relazioni umane sono facilitate dai “bagni di luce”, grazie ai quali è possibile raggiungere i livelli mentali più profondi. Tutto nel vivere quotidiano è veloce, pratico e comodo. Eppure, la depressione dilaga. Le persone sono identificate con una sigla alfanumerica, che rivela la loro categoria di appartenenza riferita al proprio orientamento sessuale e alla propria capacità riproduttiva, quest’ultima necessaria per tenere aggiornato il registro universale degli individui fertili. La specie umana è a rischio d'estinzione. La sterilità ha colpito il novanta per cento della popolazione mondiale e dai soggetti fertili nascono solo ASH: asessuati, sterili e con organi genitali che fondono le caratteristiche di entrambi i sessi. La discendenza della specie umana è affidata ai laboratori.

La Grande Democrazia Mondiale è in realtà una dittatura silente. Le persone credono di poter scegliere, ma in realtà sono solo pedine delle decisioni di pochi. La paura delle disuguaglianze e delle discriminazioni ha portato a un'uguaglianza forzata il cui esito è una crisi identitaria individuale e collettiva senza precedenti. Il “Movimento del Risveglio”, indicativo della crisi che l'omologazione ha prodotto, vede molto giovani aggregati comprare nuove identità per costruirsi nuove vite. L’uso non ortodosso dei bagni di luce, porta questi stessi giovani ad auto-convincersi di essere il personaggio da loro inventato.
A porsi come il centro delle nuove tendenze tecnologiche è il Rojava, un tempo piccola area abbandonata alla miseria e ora terra d’avanguardia che, dopo la rivoluzione democratica, ha visto un processo di urbanizzazione totale e una crescita rapidissima, arrivando ad anticipare il futuro.
Il 21 novembre 2060 nella megalopoli di Kobanê, ha luogo l’Assemblea dei Continenti Riuniti. La relatrice è la sessantasettenne Alexandra Oaic, un ex guerriera del Rojava cui è stato dato il compito di redigere la Nuova Costituzione Intercontinentale. Un tempo a capo della YPJ, l’Unità di Protezione delle Donne, ora è uno dei membri di spicco del Consiglio della Confederazione dei Continenti Riuniti, ove sono degli infiltrati della Congregazione dei Sapienti (un’evoluzione del Nuovo Ordine Mondiale) che la tengono d’occhio per le sue idee controcorrente.
Alexandra s’imporrà all’attenzione dei convenuti mettendo nero su bianco tutte le problematiche legate a quella che lei definisce “l’Era del Paradosso”. A sconvolgere ulteriormente gli equilibri di una società alla deriva, atrofica nei sentimenti e disillusa, è la diffusione di una voce circa l’esistenza di una donna sessuata fertile nata per partenogenesi naturale da un ASH, chiamata Donna Zero, la donna che azzererà tutto, la donna dalla quale ripartire, capostipite di una nuova branca umana naturalmente potenziata. Quella che all'inizio sembrava essere solo una leggenda metropolitana nasconde molti dubbi che induce le autorità a indagare. Sono in gioco le sorti dell'umanità. Alexandra, sempre incline a proteggere le minoranze, ha fatto un bagno di luce per giurare fedeltà agli ASH, a rischio d'estinzione giacché non verrebbe più garantita loro la riproduzione per partenogenesi artificiale nei laboratori, se dovesse venire confermata la loro capacità di dare alla luce esseri fertili.
La caccia alla Donna Zero, vede fazioni diverse in contrasto: chi vorrebbe proteggerla in un programma di conciliazione con la Terra e chi farla rientrare nel progetto di colonizzazione di Marte.

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